CICCI NINJIA

( Su gentile concessione di: A. CENTOFUOCHI )

Strisciano come ombre negli anfratti più nascosti dei vicoli, sono mimetici, veloci e un pò rumorosi a dire il vero, non entrano nei cassonetti dell' immondizia, ma assomigliano molto ai vecchi sacchi per pattumiera che un tempo ormai lontano il Comune donava al cittadino e sono neri neri, anche nel volto. Tranquilli, non sono topi, noooo, sono i moderni Ninja al servizio dei cittadini, fedeli nei secoli per statuto (non si sa bene a chi!) benemeriti per antonomasia ed ora, finalmente in versione Ninja Turtles per la gioia dei più piccini.

Viaggiano a gruppo come ogni bravo branco, specializzati nel chiedere i documenti alle belle ragazze (dai, non vi lamentate! quante di voi sono state omaggiate dalla segnalazione che la Vostra carta di identità era scaduta o stava per esalare l' ultimo respiro o che hanno avuto proposte di protezione anche extra-professionale?). Manganello "tonfa" (povera antica arma giapponese, in che mani è andata a finire) controllano, vigilano, ispezionano, pattugliano e, soprattutto, guardano storto. Se sei in giro dopo le 22 sei automaticamente un essere sospetto, un mangia paste, un beone, un disadattato, un potenziale terrorista (già si sa che a Genova c'è la fabbrica di bracci armati) e nella peggiore delle ipotesi un Comunista.

Se hai i capelli da rasta o una felpa con l'effige del compianto CHE, stai certo che avranno qualcosa da chiederti ma tu sii paziente con loro, non osare rispondere in giapponese perché si offendono (molte parole della nipponica lingua sono onomatopeiche ai peggiori insulti dialettali da Campobasso in giù, sino al confine Libico e in genere loro non sono alto-atesini) e soprattutto sii collaborativo (ricorda che un semplice strattone o gesto divincolatorio, qui non scherzo, trattasi di resistenza a pubblico ufficiale).

Suggerimento: se ti vesti da punkabbestia e ti trascini dietro dieci cani latranti e sbavanti avrai vita più semplice, anche se essere ignorati a volte fa male, loro nemmeno ti degneranno di uno sguardo, specie se ti stravacchi nelle vie principali di Genova spandendo fumi alcolici (e altro) per l'aere, la più indicata sembrerebbe essere via San Lorenzo, piazza San Donato e Vico di Mezza Galera (tanto è pure vicino alle Cappe) neo-ribatezzata infatti vico Punkabbestia, zona franca per ogni bivacco lordatorio, oltre ai narco-giardini-di-plastica, naturalmente.

Anche se il Morellino di Scansano ti ha portato su di un piacevole piano mediano evita di fargli notare che anche il già citato Guevara aveva il basco nero, proprio come loro, perché è quasi certo che tu vinca una gita al Fortino, no, non il Forte Sperone quello di San Giuliano, vista (a)mare!

La prima volta che io e altri li lumammo, d' improvviso, in plotone, marziali (o marziani?), scendere per le sdrucciolevoli scalette di rossi mattoni (scusate ho detto rossi), si pensò ad un' appendice carnevalesca, subito dopo seguì il panico che una nave irakena stesse sbarcando kamikaze al molo Giano. Invece no, normale ronda! (giubotti anti proiettili, manganelli, pistole e chissà quali altre armi segrete, boh?).

Chiaramente il nome "Antiche Cappe Rosse", nome che già ricorda le invise toghe rosse di berlusconiana memoria e, comunque sia sono rosse, quindi pericolose, ritengo, ahimè, venga valutato dai Cicci Ninja quale temibile covo delle succitate zecche comuniste! Quindi attenti bene, la rabbia di chi ha perso il treno per Nassirja, come denso nuvolone rombante, rischia di scaricare pioggia di problemi (e di tonfa) sulle vostre teste.

Un interrogativo: da quando girano loro i furti in esercizi commerciali ed appartamenti della zona hanno subito una impennata, non è che sono un pò troppo mimetici questi Ninja?

Vostro: Alejandro Centofuochi

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